Empatia 2.0
Viviamo in un’epoca in cui uno schermo è a tutti gli effetti una porta che ci può condurre in tantissime stanze del mondo. Informazione, acquisti, viaggi, corrispondenza.
E persone. Le quali immettono in rete i più disparati contenuti, dall’ironico al culturale, dalla politica alla religione. E ognuna di queste persone lo fa con il proprio peculiare modo di comunicare.
Non mi soffermerò sull’aspetto e sui risvolti sociali di queste dinamiche, in questo momento mi interessa approfondire come, anche attraverso filtro di uno schermo, possano nascere interesse ed empatia.
Chiunque abbia a disposizione uno smartphone può comunicare, tutto ciò che vuole e come vuole.
Questo fatto, ovviamente, fa sentire tutti una gocciolina in un mare – o meglio – in un oceano di contenuti.
Un aspetto però positivo è proprio legato all’immenso bacino di persone che potenzialmente possono raggiungere contenuti di chiunque
Prima degli smartphone cosa c’era? TV, radio e la carta stampata.
E non provavamo, tutti noi, maggior simpatia per un determinato giornalista invece di un altro? Non preferivamo ascoltare un programma radio a discapito di quello di un’altra emittente? Per non parlare dei libri: chi non ha una lista di autori preferiti.
Conoscevamo personalmente tutte queste persone? Credo proprio di no. Eppure, attraverso i mezzi di comunicazione, arrivavano a noi sensazioni che ci portavano a provare interesse ed empatia nei confronti di quei content creator ante litteram a discapito di un altro. Che sia stato il timbro di voce, il lessico, il genere dei contenuti, la connotazione politica, etc.
Sì lo so, ai tempi pre-internet non tutti avevano accesso a radio/TV o all’editoria e c’era un numero infinitamente minore di contenuti che arrivavano a noi.
Ma non è questo il punto. Il punto è che è cambiato il mezzo, i modi, ma il risultato è il medesimo: proviamo interesse nei confronti di persone che comunicano con un modo che a noi piace, aderente alla nostra personalità, al nostro background culturale e sociale, senza necessariamente incontrarli
E come nasce quindi questo feeling, attraverso uno schermo?
Pensiamoci: quante volte percepiamo sintonia con una persona da come comunica sui social network o sul proprio blog o sito internet?
Tutti noi ci troviamo a rimanere aggiornati sui contenuti di una determinata persona perché, appunto, scrive – o parla – in un modo che lascia trasparire modi di fare a noi affini, modi di fare che ci piacciono
Ma veniamo – dopo questo lunghissimo prologo 😀 – a noi: alla scelta del fotografo
Per me – e per le coppie che scelgono di affidare a me il servizio fotografico del loro matrimonio – l’empatia e la fiducia reciproca sono fondamentali e, soprattutto in questi ultimissimi anni, questo “legame” nasce proprio attraverso uno schermo, smartphone o computer che sia.
Come? Investo sempre parecchio tempo per redigere i testi per i social e per il blog, non perché abbia velleità di scrivere un romanzo – quanto lo vorrei però – lo faccio perché cerco, attraverso quello che scrivo e soprattutto come lo scrivo, di lasciar trasparire il più possibile la mia personalità, i miei modi di fare, il mio approccio alla fotografia.
Scrivo e comunico nel modo più personale e “umano” possibile proprio per fare in modo che si crei – o non si crei! – con le persone dall’altra parte dello schermo un feeling e un interesse tale per il quale le persone stesse possano interessarsi – o meno – ai miei contenuti
Questo per voi è un grande vantaggio perché vi permette di selezionare le persone con dei modi di fare che vi piacciono, che vi fanno star bene.
Proprio grazie a questo, sempre più spesso – rispetto per esempio a 7-8 anni fa – le coppie di futuri sposi confermano il servizio fotografico di matrimonio anche senza la necessità di un appuntamento dal vivo, ma dopo aver seguito per qualche mese i miei contenuti sui social network e sul sito internet e dopo esserci conosciuti in videocall
Questo perché, per quanto il contatto umano sia assolutamente fondamentale, chi comunica – indipendentemente dai mezzi – in modo autentico e umano crea le condizioni affinché si possa creare un feeling che può portare alla scelta – giusta – del fotografo di matrimonio
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